time in stone
a cura di
Raffaello Galiotto
Vincenzo Pavan
29 settembre – 2 ottobre 2021
Marmomac Verona
Ciò che maggiormente distingue la pietra naturale da prodotti artificiali è il tempo, componente immateriale trattenuto all’interno del corpo litico da un legame indissolubile.
Nelle stratificazioni della materia e nelle infinite varietà di rocce, testimoni dei processi evolutivi della natura del nostro pianeta, possiamo riconoscere il passaggio del tempo.
La pietra è in grado di raccontarci il nostro mondo dalle epoche più remote in cui si è formata a quelle più recenti dell’uomo che l’ha lavorata lasciando il segno del proprio ingegno.
Dalle prime punte di selce alla scrittura incisa, alla scultura e all’architettura, attraverso la mano dell’artigiano e l’opera delle attuali “macchine virtuose”, il corpo della pietra continua a essere rivelato nella sua sostanza.
Raccontare la pietra attraverso il tempo è un modo per ritornare all’autenticità, alla verità inimitabile di cui oggi l’uomo, sempre più catturato dall’apparenza, necessita per riscoprire nuovi territori di creatività.
IN OUR TIME
La pietra è un materiale estremamente durevole che viene dal passato più remoto e si traghetta nel futuro con una promessa di eternità per chi lo lavora e lo usa.
Nella progettazione, si ritiene che un prodotto abbia una corretta durata quando è pensato e realizzato coerentemente all’effettivo tempo di utilizzo e in conseguenza di ciò, estrema durata o rapido consumo implicano necessariamente concezioni e materiali differenti.
Il materiale lapideo va sicuramente orientato nell’ambito dell’estrema durata o in seconda ipotesi va inserito nel progetto del prodotto in modo che possa essere successivamente riusato in altre forme di utilizzo o riciclato per la produzione di altri prodotti. Oggi più che nel passato, la progettazione è facilitata dalla tecnologia e dalle macchine a controllo numerico presenti nei laboratori del settore del marmo che consentono lavorazioni complesse, precise, in grado di essere replicate serialmente oppure di effettuare tagli sagomati che separano la materia riducendo la produzione di scarto.
La mostra si propone di sviluppare questa riflessione sull’uso della pietra ai nostri giorni, attraverso una serie di progetti sperimentali inediti, realizzati da sette designer e prodotti da altrettanti team di aziende italiane del settore lapideo.
PERCORSI D’ARTE
L’incalzante e pervasiva immissione odierna del digitale in tutte le attività umane non si sottrae neppure di fronte alle pratiche più antiche e ai materiali della tradizione, come la pietra, fino ad oggi universalmente riconosciuti come testimoni di antichi magisteri. In natura molte specie in via di estinzione reagiscono con nuova vitalità, sviluppando nuovi ceppi resistenti e fioriture inattese. Allo stesso modo, le materie antiche e i loro impieghi tradizionali possono svelare nuove caratteristiche che vanno oltre quanto sia stato possibile prevedere precedentemente. Così la pietra naturale, grazie all’immaterialità digitale, può svelarci un volto sorprendentemente inedito, ricollocandosi, ancora una volta a pieno titolo nel contemporaneo.
La mostra Percorsi d’Arte, giunta alla terza edizione, vuole indagare il tema dell’utilizzo delle macchine a controllo numerico nella lavorazione artistica della pietra.
YOUNG STONE
Aspetto fondamentale nella conoscenza dei materiali lapidei e della loro applicazione nel design e nell’architettura è l’instaurazione di un solido rapporto con le università, le accademie d’arte e le scuole professionali, istituzioni nelle quali si pratica la ricerca e la sperimentazione progettuale a livello avanzato. Ciò è quanto da più di due decenni Marmomac ha intrapreso, promuovendo e sostenendo l’inserimento nella didattica di alcune prestigiose università italiane di contenuti legati all’uso della pietra nelle discipline progettuali. Si è giunti in tal modo alla recente stipula di protocolli di collaborazione tra Marmomac e alcune importanti sedi universitarie per l’attivazione di corsi curriculari e master dedicati a contenuti litici. Una spinta a questo processo è venuta dalla collaborazione di numerose aziende italiane dei settori del marmo e delle macchine che hanno affiancato la ricerca universitaria con il supporto della loro esperienza e del loro know-how, fino alla realizzazione in forma di prototipo dei progetti prodotti dagli studenti.
BRAND & STONE 3.0
Concept by Danilo Di Michele
Curated by Giorgio Canale
Questa mostra, alla sua terza edizione, risponde all’esigenza di avvicinare i progettisti e i grandi marchi all’uso della pietra naturale nelle produzioni di oggetti e complementi da inserire nelle proprie collezioni, dimostrando come sia possibile superare le reticenze, talvolta ancora diffuse, sia di natura commerciale (costi, distribuzione…) sia di natura tecnica (peso, problematiche di installazione…) nell’utilizzo di questo materiale.
Brand & Stone 3.0 non è dunque soltanto una esposizione di eccellenti oggetti di design in marmo né rappresenta un puro esperimento per estremizzare le potenzialità dei materiali litici. È un progetto di partnership e di sinergia fra due mondi – quello della pietra e quello del design – i cui risultati saranno svelati a Marmomac.
TAVOLI D’AUTORE
Curated by
ADI – Delegazione Veneto Trentino Alto Adige
Concept and coordination
Paolo Criveller, Luca Facchini, Silvia Sandini, Carlo Trevisani
La pietra come testimone del tempo.
Il gruppo di lavoro di designer e architetti di ADI VTAA sviluppa il concept del tempo e propone una collezione eterogenea di tavoli ideati per la ristorazione: un desco contemporaneo e attualizzato, riformulato anche in base alle esigenze della realtà pandemica che stiamo vivendo.
Il rispetto del marmo, materiale raro e prezioso non più producibile, abbinato a una visione progettuale aderente alle tematiche del disegno industriale, della produzione seriale, della facilità di trasporto e della collocazione finale del manufatto, si concretizza nel lavoro di aziende d’eccellenza italiane dell’intera filiera del settore.